domenica 7 agosto 2011

Un appunto riguardo il Regio Decreto sugli apparti radiotelevisivi e sui Monitor per PC.

(il canone RAI?)

Per comprendere e capire un soggetto è bene, fra le altre cose, leggere ciò che è l’origine e la causa della discussione, in quanto leggere i soli commenti può far cadere in una trappola di possibili deviazioni che portano a conclusioni diverse da quella che il messaggio originale conteneva.

Sperando che chi abbia redatto il testo originale volesse intendere esattamente o con minimo errore quello che poi ha fatto diventare uno scritto, e richiamando l’idea di Voltaire sul fatto di definire i termini prima di intavolare una discussione onde evitare di incappare in mal comprensioni dovute a diversi significati dati alle parole e non al concetto che esse permettono di rappresentare, andiamo ad affrontare in modo spero oggettivo la questione.

Non potendo dare un parere strettamente legale, ma sicuramente richiamando i problemi tecnologici connessi, mantenendo un atteggiamento di ricerca più che di aspra critica, un’analisi del testo più sotto citato potrebbe quanto meno indicare una strada da percorrere per l’applicazione stessa della norma o di suggerimento per chi si potrebbe trovare a dirimere la questione in ambito giudiziario.

Ecco l’articolo primo del Regio decreto-legge convertito poi in legge il 4 giugno del 1938 (n. 880) con il titolo di “Disciplina degli abbonamenti alle radioaudizioni”.

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Articolo 1

Dell'abbonamento alle radioaudizioni.

Chiunque detenga uno o più apparecchi atti od adattabili alla ricezione delle radioaudizioni è obbligato al pagamento del canone di abbonamento, giusta le norme di cui al presente decreto.
La presenza di un impianto aereo atto alla captazione o trasmissione di onde elettriche o di un dispositivo idoneo a sostituire l'impianto aereo, ovvero di linee interne per il funzionamento di apparecchi radioelettrici, fa presumere la detenzione o l'utenza di un apparecchio radioricevente.

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Prima di poter esprimere un giudizio, prendiamo i termini che maggiormente possono generare confusione e definiamoli usando un dizionario (nel nostro caso della Hoepli, disponibile anche on line)

Atti (o atto): Adatto, idoneo, capace: essere a. allo sport, alla carriera militare, a lavori di precisione; terreno a. a una coltura; mezzo a. allo scopo.

Adattabili: Che si può adattare.

Adattare: Rendere atto a uno scopo, a un uso particolare: a. una sala a cinematografo; a. un romanzo per la televisione.

Radioaudizioni: non comune. Ascolto per mezzo di un apparecchio radiofonico ricevente.

Radiofonico: Che riguarda la radiofonia, che è fatto per mezzo della radiofonia

Radiofonia: vedi Radiotelefonia: Comunicazione telefonica per mezzo di radioonde

Radioonde: Ciascuna delle radiazioni elettromagnetiche a frequenza radio che comprendono sia le onde usate per le trasmissioni radiofoniche sia le microonde usate nei radar.

Rileggendo bene il testo della legge alla luce di una migliore definizione dei termini, sembrano essere chiare due cose che sono normale oggetto di discussione.

La prima riguarda l’adattabilità, la seconda le radioonde.

Se un monitor per PC sia adattabile, è evidente che in base al significato del termine “adattare” risulta che il cambiamento debba essere importante e che quindi un semplice monitor non può diventare una TV a meno di eseguire innumerevoli cambiamenti alle parti elettroniche, il che implica un’elevata conoscenza del campo tecnologico.
Intendere adattabile nel semplice significato che è possibile aggiungere un apparato esterno, come un ricevitore TV, presuppone il possesso del ricevitore TV stesso.

Così come modificare una sala per renderla un cinematografo implica il possesso di un proiettore e di un telo per proiezioni, così per modificare un monitor è necessario possedere un ricevitore TV, altrimenti si corre il rischio di fare un processo alle (possibili) intenzioni. Rimanendo sull’esempio del cinematografo, anche nel caso non si possieda un proiettore ed un telo, fino a quando non li si acquisteranno la sala non diverrà un cinematografo.

E’ quindi importante sottolineare che è alquanto difficile per un possessore medio di monitor poter intervenire con quanto normalmente fa parte del proprio bagaglio, anche del “fai da te”, per modificare un monitor o creare esternamene ed autonomamente un ricevitore TV.

Questa parte è molto importante, perché presuppone uno studio ed una applicazione da parte del possessore del monitor di una rilevanza non trascurabile.

Un simile discorso può essere fatto per la complessità di modifiche da fare ad un PC per ricevere un segnale radio.

Il fatto che possa essere adottato un ricevitore TV, sia esso connesso al PC che direttamente ad un monitor, non implica la semplicità ma una potenzialità eguagliabile al fatto di poter acquistare una TV fatta e finita.

Pensiamoci un attimo. Quale è la parte principale di un apparato radio ricevente?

La parte radio ricevente stessa!

La legge in questione presume il possesso di un apparato radio ricevente quando siano visibili o disponibili linee che siano in grado di fungere da antenne (captazione) anche interne in quanto le vecchie radio potevano usare la linea elettrica come fonte di segnale radio a cui chiaramente il legislatore alludeva nella stesura, non più in uso oggi.

Tornando al monitor, oggetto del conteso, come pure ad altri apparati simili, pare ovvio che la potenzialità a cui alcuni soggetti fanno riferimento è alquanto estranea alla legge indicata in quanto trasforma un potenziale atto illegale in un atto già compiuto e quindi punisce o vorrebbero normare ciò che non è ancora nell’ambito della legge.

Solo quando un individuo acquista o entra in possesso di un ricevitore TV e possiede un monitor allora si può parlare di adattabile, ma fino a che il possessore del monitor (e/o del relativo PC) non ha un apparato radio ricevente collegabile non ha di fatto la potenzialità di adattare il proprio monitor.

Ed il facile reperimento di un bene esula dal contesto. Se dovessimo, e mi auguro proprio di no, seguire l’idea del “facile reperimento” allora potremmo essere tutti considerati utilizzatori abituali di psicotropi vista la facilità con cui tali sostanze sono reperibili anche legalmente.

Adattare implica una modifica e tale modifica può essere fatta praticamente in soli due modi:
1) Acquistare un apparato radio ricevente
2) Costruire un apparato radio ricevente

Ritenendo molto improbabile 2) è ovvio che 1) necessità il possesso senza il quale viene a mancare il presupposto.

Diverso invece il discorso per quanto concerne l’uso di Internet, in quanto i sistemi adottati utilizzano nella loro generalità sistemi di trasmissione per mezzo di radio onde, siano esse per mezzo dell’etere che via cavo. Sempre di radio onde si parla, con tanto di portanti di segnale, ad eccezione quindi delle fibre ottiche che non utilizzano ciò che viene definito radio onda ma onde di luce che hanno, da un punto di vista terminologico natura completamente diversa pur avendo alcuni punti comuni.

La quasi totalità dei sistemi di trasmissione via Internet però ha una propria normativa sulle tassazioni che devono sostenere e non ammettono al momento sovrapposizioni con quanto affermato dal Regio Decreto.

In conclusione si potrebbe affermare con ragionevole certezza che la legge non parla di potenziale adattabilità ma di adattabilità effettiva escludendo ciò che il possessore (del monitor) ancora non possiede.